Eremi e Carceri

Il panorama delle guide, dei depliant, delle monografie riguardanti una città, una provincia, una regione, un territorio qualsiasi, sempre più ampio ed articolato e ciascuno di questi strumenti assolve più o meno egregiamente alla sua funzione. L’intento fondamentale di un qualsiasi strumento del genere, normalmente, quello di illustrare brevemente le caratteristiche essenziali di una città, territorio, etc, ed aiutare il turista e/o il visitatore ad orientarsi nel percorso che eventualmente intenda seguire.

L’Unione Montana “Alte Valli del Potenza e dell’Esino” comprende un territorio piuttosto ampio dell’Alto Maceratese, al cui interno sono presenti tra realtà urbane (Matelica, San Severino e Treia) ricche di una tradizione millenaria e di molte importanti risorse storico – artistiche, oltre a sei Comuni di minore grandezza, ma ugualmente ricchi di storia e risorse culturali.. Illustrare un territorio così vasto non è la stessa cosa che illustrare una città all’eventuale visitatore che in poco spazio e in poco tempo voglia conoscerne tutti i gioielli. Così si concepita l’intera Unione Montana come un’unica grande città, stracolma di beni culturali di ogni genere, che non è possibile visitare in uno spazio ristretto se non si dispone di guide esperte che accompagnino. Sono state concepite allora queste agevoli guide monotematiche (la scultura lignea, la pittura ad affresco medievale, eremi e carceri, etc.) in cui, comune per comune, è stata redatta una scheda che illustra un solo elemento artistico inserito in un percorso guidato che si snoda in tutto il territorio, con le modalità di accesso e/o di informazione. In ogni scheda sono evidenziate altre emergenze simili nello stesso comune, anche se non sempre la scelta ricade sull’elemento artistico pi ù importante di ciascuno di essi, bensì spesso su oggetti poco noti. Queste tre brevi guide per ciascun itinerario, sono le prime di una serie che vedrà impegnata l’Unione Montana negli anni futuri, a realizzare altri ed importanti strumenti che qualificheranno tutto il territorio, e permetteranno anche alle opere nascoste nei centri montani più piccoli di essere apprezzate alla pari di quanto è possibile visitare nei Comuni più grandi.
Tutti gli itinerari infine convergono ai due poli storico – artistici ed archeologici di grande rilevanza presenti nel nostro territorio: il Museo Piersanti di Matelica ed il Museo Archeologico e Pinacoteca Civica di San Severino Marche. Affidiamo questi piccoli strumenti ai futuri visitatori con la speranza di aver fornito dei materiali utili e di contribuire almeno un pò alla conoscenza ed alla valorizzazione del nostro territorio. Il territorio dell’Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell’Esino, specialmente nella zona pi montuosa, fin dai primi secoli dell’era cristiana ha visto la presenza di vari anacoreti nei luoghi più appartati.
La scelta della solitudine e dell’isolamento è stata dettata, nella stragrande maggioranza dei casi, dal disprezzo del mondo, dalla ricerca di un rapporto spirituale pi diretto e continuo con Dio. Alcuni di questi monaci anacoreti ebbero riconosciuto anche un ruolo particolare nelle comunità locali presso le quali si trovavano, fino a diventarne patroni come San Vittorino a Pioraco. Di altri conosciamo il nome o l’epoca in cui vissero, di qualcuno la fondamentale funzione storica nell’ambito di movimenti religiosi come quello francescano delle origini nel XIII secolo (II Beato Bernardo da Quintavalle, compagno di Francesco di Assisi ed eremita a Sefro). Di grotte (carceri) abitate da eremiti nel corso dei secoli ne esistono in tutte le nostre montagne e di alcune di esse sono rimasti la memoria o l’interesse storico – religioso. Presso altri carceri, in epoche successive furono edificati piccoli eremi o veri e propri monasteri come quello di San Michele Arcangelo de domora (Grotte di Sant’ Eustachio) a San Severino Marche, che videro quindi il passaggio dal monachesimo anacoretico a quello cenobitico. In altri casi ancora si verificò l’edificazione di un eremo pubblico ad opera di un Comune medievale, come nel caso di San Pietro di Esanatoglia. Nelle pagine che seguono si vuole tracciare un percorso che colleghi i Comuni della nostra Unione Montana, attraverso le sopravvivenze di eremi e carceri, senza la pretesa di voler essere esaustivi, ma con l’intento dichiarato di voler fornire soltanto alcuni esempi di insediamenti monastici che possano stimolare la volontà di scoprire sempre cose nuove ed interessanti in un territorio sconosciuto ai più e poco noto anche a chi vi risiede.

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