Il castello realizza oggi una stupefacente ” dimora-museo “, unica nel suo genere per le decorazioni, gli arredi, la ricca collezione di quadri, per il vissuto ad essa impresso dai Bandini e in particolare dall’ ultima titolare, di grandi doti spirituali e culturali. La prima citazione del sito di Lanciano risale al 1240, con privilegio del cardinale Sinibaldo Fieschi, rettore della Marca, concedendolo al comune di Camerino, senza specificare quale fosse la funzione e l’ utilizzo del luogo.
Il nome di Lanciano viene poi menzionato nel testamento di Gentile II Da Varano il 28 gennaio 1350: ” Domos omnes et molendina Lanciani “.
La fortezza divenne importante nel 1381-82, quando Giovanni Da Varano fece costruire una linea difensiva che da Pioraco giungeva a Monte Leteggie. Tali opere di fortificazione compresero l’ edificazione di Torre Beregna (1381), la Torre del Parco (1381), la torre Porta di Ferro vicino al castello di Pioraco e l’ ampliamento di Lanciano. La principessa Maria Sofia Giustiniani Bandini Gravina, ultima proprietaria di Lanciano, nel 1977, alla sua morte, ha assegnato l’intero patrimonio alla Curia Arcivescovile di Camerino. I restauri filologicamente scrupolosi non hanno mutato l’ identità storica, estetica ed emozionale del luogo, mentre sagaci ritocchi nell’ allestimento, hanno valorizzato pezzi particolari ed esaltato le atmosfere. Il castello continua ad essere immerso in un parco secolare, attraversato da corsi d’ acqua derivati dal Potenza, parco che si estende lungo le strade che congiungono Camerino, Castelraimondo, Pioraco.